Le piante hanno sviluppato diverse strategie per far fronte al basso apporto di fosforo (P) nei suoli.

Possono aumentare la loro efficienza di utilizzo del P:

-> ridurre il loro requisito P,
-> ottimizzare l’allocazione P e
-> aumentare il tempo di permanenza di P (ad esempio rimobilizzando P dagli organi senescenti, comprese le foglie, le radici e l’alburno).

Il riassorbimento di Pi fogliare è un indicatore per l’uso di P della pianta. Il fosforo viene rimobilizzato dalle foglie senescenti prima che cadano e viene riutilizzato negli organi del lavandino.

🔄 Il foraggiamento di Root Pi può essere caratterizzato come la capacità delle radici di trovare ed esplorare macchie ricche di Pi del suolo.

Gli acidi organici a basso peso molecolare essudati dalle radici possono competere e occupare siti di assorbimento nella fase solida del suolo e formare complessi con metalli, rendendo il Pi disponibile per l’assorbimento o Po disponibile per l’idrolisi da fosfatasi.

I batteri che mobilitano il fosforo (PMB) sono batteri benefici (come Bacillus spp., Pseudomonas spp. e Agrobacterium spp.) che mobilitano efficacemente P attraverso la solubilizzazione di pool di P assorbiti e la mineralizzazione di composti P organici.

Le micorrize arbuscolari servono come estensione delle radici assorbenti ed esplorano grandi volumi di terreno alla ricerca di Pi in cambio della pianta C.

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Immagine: strategie di utilizzo e acquisizione delle piante (credits: Reichert et al. 2022; DOI: 10.1111/nph.17985)
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